L'Ultima Cena, Milano.

L'artista non era amante della tecnica pittorica dell'affresco in quanto i colori tendono ad asciugarsi troppo rapidamente e diventa quindi impossibile effettuare successivi ritocchi. Per questa ragione decise di utilizzare la tecnica tipica della pittura su tavola che gli avrebbe consentito di lavorare con calma e riflessione studiando nei minimi dettagli i suoi soggetti.

La particolare tecnica utilizzata è la principale ragione per cui il dipinto desta in condizioni di degrado. L'ambiente scelto si dimostrò fin da subito non adatto a mantenere l'opera: la presenza di umidità nei muri e i continui sbalzi di temperatura causarono fin da subito i primi segni di deterioramento.  

Il Cenacolo rappresenta una delle scene più importanti e cariche di significato del Vangelo di Giovanni.

Durante "l'Ultima Cena" infatti Gesù annunci ai sui Apostoli che uno di loro lo tradirà. Gli Apostoli appaiono così dotati di una forte carica espressiva che si concretizza attraverso i gesti, le espressioni e le posture. Le figure manifestano il loro stupore e la loro angoscia di fronte a tale affermazione,si chiedono chi sarà il traditore e quale sia il vero significato della parole usate da Gesù.  

I 12 apostoli si dividono in 4 gruppi di 3 ciascuno: fra essi c'è Giuda che rimane parzialmente in ombra ed è turbato perché sa di essere colpevole. Gesù posizionato al centro rimane isolato rispetto ai discepoli e rappresenta l'asse centrale della scena compositiva, l'artista esprime perfettamente la consapevolezza di chi sa che sarà abbandonato da tutti, ma anche la serenità di chi ha accettato la propria missione. Pietro appare quasi arrabbiato dalle insinuazioni di Gesù e si volta con sguardo rabbioso verso i compagni, Giovanni sembra invece rassegnato e Taddeo impaurito e triste.

I Musei di Milano